recensione di Nicoletta Nuzzo
Anche se leggessi mille volte le poesie di Federica mi prenderebbe sempre il primo incanto. Anche ad un extraterrestre che magari non ha i problemi di noi umani impermanenti gli prenderebbe un languore di provare le sue emozioni: “Rivestirsi di azzurro mare/dopo questo esilio/rientrare nella gonna a scaglie/quella antichissima/di quando solo le stelle/non erano pesci.”
La sua poesia è inscindibile dalla sua natura, dal suo modo di essere, non potrebbe vivere senza la grazia delle sue immagini poetiche, “Una ragazzina, ora avrà quarant’anni/il viso solcato/è una semina di peonie.” “non chiedere altro/se non l’ottuso sguardo/di una gallina/ -trasecolata-/sotto il suo niente/di cielo stellato.”
E Federica Ziarelli non è certo strana e ombrosa come ci indica lo stereotipo dell’artista, ma il suo vivere è rischioso come quello di tutte/i soltanto che ci narra il pericolo, l’assenza con un pieno delle virtù della Terra, del mare, delle stelle, del padre “Niente desidero/che non abbia il peso/della mano di mio padre/sulla fronte scacciava via le febbri/il lesinare petulante della paura.”; della figlia “perché il pettirosso possa trovare/oltre la neve del suo inverno affamato/un tenue smeraldo di prato/e te, fata Uccellino.”(da A mia figlia); dell’amato “Del tuo volto i lineamenti/arrivano con valigie d’aria” (da A Cesare)…..
E quando l’atterraggio le si avvicina, lei volta l’angolo e disobbedisce: “bimba che girato l’angolo/è già sparita in un altro mondo.” “Smetti di piangere e scrivi la tua storia./Tua madre ti chiama/è di sera che si fa così lilla fiorito/disubbidisci:/non uscire dal mare.”
Tu sei bellezza di Federica Ziarelli (Terra d’ulivi Edizioni 2022)
Illustrazione in copertina di Alba Pasquini